venerdì 28 dicembre 2007

Iniziare con GNU/Linux


Questo tutorial è indirizzato a chi per vari motivi è deciso a provare Linux: per vedere, ad esempio, se possa essere adatto ai propri scopi e risultare un sistema operativo più efficiente e sicuro rispetto a quello che si sta utilizzando in questo momento; questa guida non ha la pretesa di dimostrare nulla, ma solo di informare un eventuale utente interessato a questo sistema operativo.

1) Le basi

Linux è solo il kernel del sistema operativo, cioè il cuore a cui si interfaccia tutto il resto, ma il modo più corretto per chiamare questo sistema operativo opensource è GNU/Linux: il progetto GNU ha infatti scritto una serie di programmi che insieme al kernel Linux formano un sistema operativo funzionante ( molto basilare, lontano da quello che normalmente siamo abituati a pensare essere un sistema operativo ). Successivamente altri progetti seguendo un modello di sviluppo opensource ( che prevede la completa trasparenza e condivisione del codice con chiunque voglia studiarlo e migliorarlo ), hanno scritto altri programmi (server grafico, programmi video, per masterizzare, server mail etc etc) creando quello che si può chiamare un sistema operativo GNU/Linux.

Da Wikipedia:

Linux è un termine che può assumere più di un significato. A seconda del contesto infatti può indicare il kernel originariamente sviluppato da Linus Torvalds, oppure il sistema operativo basato su tale kernel. Il nome Linux a dispetto dell’assonanza tra il nome dell’ideatore e quello del sistema (Linus - Linux) è da attribuire a Ari Lemke, l’amministratore che rese per primo disponibile Linux su internet via FTP. In particolare Linux era il nome della directory in cui risiedevano i file del nuovo sistema operativo. il nome scelto da Torvalds era Freax, una combinazione tra “free”, “freak” e “x”, per indicare la caratteristica di un sistema Unix-like.

Siccome il sistema operativo basato su kernel Linux include molto software GNU, la Free Software Foundation insiste nell’affermare che per indicarlo bisognerebbe usare il termine “GNU/Linux”, tuttavia l’accezione della parola “Linux” come nome dell’intero sistema operativo è ormai entrata da tempo nell’uso comune, sia in ambito tecnico/scientifico che in ambito popolare. Per indicare il sistema operativo basato su kernel Linux, si possono quindi utilizzare indifferentemente il termine “GNU/Linux” o il termine “Linux”.

Molto conosciuto nell’uso server, Linux gode del supporto da società come IBM, Sun Microsystems, Hewlett-Packard, e Novell, ed è usato come sistema operativo su una gran varietà di hardware; dai computer desktop ai supercomputer, fino a sistemi embedded come cellulari e palmari.

Da Wikipedia:

GNU è un acronimo ricorsivo e significa GNU is Not Unix (ovvero “GNU non è Unix”).

Il Progetto GNU, lanciato nel 1983 da Richard Stallman, si basa su una gestione particolare dei diritti d’autore sul software, secondo la definizione di software libero (contrapposta a software proprietario).

Scopo ultimo del Progetto GNU è la creazione di un sistema operativo completamente libero, chiamato Sistema GNU; per arrivare a questo risultato, all’interno del progetto vengono creati programmi per coprire ogni necessità informatica: compilatori, lettori multimediali, programmi di crittografia… Nel 2005 il sistema non è ancora stato sviluppato completamente (il kernel HURD non è ancora pronto per poter essere utilizzato), ma grazie al lavoro di Linus Torvalds è possibile usare il Sistema GNU con il kernel Linux, ovvero il sistema GNU/Linux.

Attualmente esistono delle alternative al kernel Linux, fra cui Darwin che è anche alla base di Mac OS X, ma nessuna è diffusa come il kernel Linux.

Fulcro di tutta l’attività del Progetto GNU è la licenza chiamata GNU General Public License (GNU GPL), che sancisce e protegge le libertà fondamentali che, secondo Stallman, permettono l’uso e lo sviluppo collettivo e naturale del software. Un’altra licenza, la GNU Free Documentation License (GNU FDL), è stata scritta per coprire la documentazione, ed è usata anche dal progetto Wikipedia. Per poter gestire alcuni casi, ad esempio lo sviluppo di librerie, il Progetto GNU ha creato anche la GNU Lesser General Public License (GNU LGPL), che permette di integrare software libero all’interno di software proprietario, specialmente per ragioni di compatibilità e portabilità.

Da Wikipedia:

In informatica, open source (termine inglese che significa sorgente aperto) indica un software rilasciato con un tipo di licenza per la quale il codice sorgente è lasciato alla disponibilità di eventuali sviluppatori, in modo che con la collaborazione (in genere libera e spontanea) il prodotto finale possa raggiungere una complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di programmazione. L’open source ha ovviamente tratto grande beneficio da internet. Alla filosofia del movimento Open Source si ispira il movimento Open content: in questo caso ad essere liberamente disponibile non è il codice sorgente di un programma ma contenuti editoriali quali testi, immagini, video e musica.

2) Le distribuzioni

Premessa:

Quella che segue è un introduzione al mondo GNU/Linux con alcuni cenni storici, che richiede il possesso di alcuni concetti basilari di informatica.
Si potrebbe dire che il computer sia semplice come un tostapane, e che non si possa pretendere di dover studiare per poterlo usare, ma per adesso non è così, esso è uno strumento potente e complesso e il possesso di alcuni concetti basilari è necessario per comprendere ed utilizzare consapevolmente la propria macchina.

Il tutto verrà spiegato in maniera semplice, in quanto è necessario comprendere solo i concetti basilari, che stanno dietro ad alcune situazioni cui ci si troverà davanti.
Prerequisito necessario è comprendere cosa sia un sistema operativo (e verrà spiegato tra poco), ma per farlo dovete prima sapere cosa sia un programma.

Un programma in informatica è una sequenza di operazioni che il computer deve eseguire, scritta in un linguaggio che lui può comprendere, detto linguaggio di programmazione.

I linguaggi di programmazione ( ne esistono molti ) sono dei linguaggi di intermezzo tra uomo e macchina, l’uomo scrive i propri programmi usando questi linguaggi, che sono tipicamente informatici, ma che comunque sono comprensibili e leggibili dal programmatore, infatti non si può scrivere un programma direttamente nella lingua dei computer che è il “binario”, cioè lunghe sequenza di uno e di zeri.
Così i programmi vengono scritti usando questi linguaggi di programmazione e poi “compilati”, cioè tradotti in binari (zeri ed uno) eseguibili dal computer.

Da Wikipedia:

Nell’informatica, un programma per calcolatore, o semplicemente programma, è la descrizione di un algoritmo in un linguaggio adatto a essere eseguito da un computer o da una macchina virtuale. È una sequenza logicamente ordinata di operazioni o comandi di istruzioni, un insieme di istruzioni che produce soluzioni per una data classe di problemi.

Un programma scritto in linguaggio macchina, e direttamente eseguibile da un computer (normalmente inteso come unione di hardware e sistema operativo), è detto anche programma eseguibile o programma binario. Un programma scritto in linguaggio assembly o in un linguaggio di programmazione ad alto livello, per contro, può essere eseguito solo utilizzando un compilatore o un interprete (o entrambi) e viene detto programma sorgente.

Iniziamo:

Essendo Linux solo il kernel, da solo non può far nulla: fu così che nei lontani primi anni 90 cominciarono a nascere le distribuzioni.
I primi Linux hacker dovevano recuperare per la rete i vari programmi dovendoseli compilare (cioè renderli eseguibili, operazione che può richiedere anche ore per singoli programmi, prima di poter essere installati), il tutto per creare un sistema operativo funzionante e funzionale ( anche un sistema operativo basilare richiede un sacco di programmi ), perciò chi per esempio montava il suo sistema GNU/Linux poi impacchettava tutto e lo “distribuiva” (appunto), in modo che altri utenti potessero installare GNU/Linux facilmente.

Una sorta di rivoluzione fu introdotta nel ‘91 da Patrick Volderking, “il sistema di pacchetti”: i programmi venivano compilati (cioè trasformati in binari eseguibili dal codice sorgente) e impacchettati, e un gestore di pacchetti presente nel sistema operativo GNU/Linux distribuito da Volderking li poteva installare facilmente , per poi rimuoverli in maniera altrettanto semplice e pulita, sollevando l’utente dal dover andare a cancellare tutti i file che il programma installava per le varie directory del sistema.

Questo sistema è presente tutt’oggi nelle moderne distribuzioni: i programmi infatti si installano usando i gestori di pacchetti, non esistendo gli .exe come su Windows.
Con gli anni però i gestori di pacchetti sono migliorati, anche se questi rendevano più semplice e veloce la gestione del sistema, installare un programma in una distribuzione GNU/Linux era comunque tedioso, in quanto molti programmi avevano bisogno di altri programmi per funzionare (chiamati “dipendenze”), e a risolvere queste era l’utente che doveva sapere quali erano le dipendenze che richiedeva un programma e doveva procurarsele per la rete, e nel caso non fossero impacchettate per la propria distribuzione doveva farlo lui. Inoltre molte dipendenze erano intricate e difficili da risolvere, insomma un lavoro impietoso.

I gestori di pacchetti furono così migliorati e al giorno d’oggi con un comando ( o un clic se li usa da interfaccia grafica) installano il programma prescelto risolvendo loro le dipendenze e scaricando tutto dai repository, cioè server dove sono presenti tutti i “pacchetti” ( cioè programmi come spiegato sopra), messi a disposizione da chi cura la distribuzione.

Esistono diversi gestori di pacchetti, e vari tipi di pacchetti, ogni gestore può in linea di massima gestire solo i programmi impacchettati per lui.

da Wikipedia:

Sistema di gestione dei pacchetti è una collezione di strumenti che automatizzano il processo di installazione, aggiornamento, configurazione e rimozione dei pacchetti software di un computer. Il termine è più comunemente utilizzato in relazione a sistemi Unix-like (tipo Unix), particolarmente Linux, dato che questi sistemi poggiano molto più pesantemente su di esso, con migliaia di pacchetti in una sola normale installazione.
In tali sistemi, il software è distribuito in pacchetti, generalmente incapsulati in un singolo file. I pacchetti spesso includono anche altre importanti informazioni, come il nome completo, versione, e fornitore del software, informazioni sul checksum, ed una lista di altri pacchetti, conosciuti come dipendenze, che sono necessarie al software per funzionare correttamente.
I sistemi di gestione dei pacchetti sono incaricati del compito di organizzare tutti i pacchetti installati in un sistema e mantenere la loro usabilità. Questi sistemi raggiungono questo scopo usando varie combinazioni delle seguenti tecniche:

* Verifica del checksum dei file per evitare differenze tra le versioni locali ed ufficiali di un pacchetto;
* Semplici strumenti per l’installazione, l’aggiornamento, e la rimozione;
* Gestione delle dipendenze per la distribuzione del software funzionante da un pacchetto;
* Controllo degli aggiornamenti per fornire le ultime versioni dei software, che spesso includono riparazioni di difetti ed aggiornamenti di sicurezza;
* Raggruppamento di pacchetti a seconda della funzione per aiutare l’utente ad eliminare la confusione durante l’installazione ed il mantenimento.

Da Wikipedia:

Una distribuzione Linux, detta anche distro, è una distribuzione software che include un kernel Linux e un insieme variabile di altri strumenti e applicazioni software, siano esse freeware, open source o commerciali. Queste distribuzioni includono anche strumenti software che guidano l’utente nel processo di installazione del sistema. Recentemente hanno cominciato a diffondersi anche distribuzioni cosiddette live, che non richiedono installazione, e il cui bootstrap può avvenire direttamente da un supporto come CD o DVD.

Società come Red Hat, Novell (per SUSE), Mandriva e Ubuntu, e progetti di comunità come Debian, Slackware e Gentoo, assemblano e testano le varie componenti software rilasciando distribuzioni personalizzate e variegate, per la maggior parte gratuite. Ci sono a questo momento più di 300 progetti di distribuzioni linux in attivo sviluppo, revisione e miglioramento che si differenziano per scelte progettuali, come i vari software di mantenimento del sistema per l’installazione, la rimozione e la configurazione del software.

Tornando a noi; sapendo cosa sono ora le distribuzioni, ci si può chiedere: “cosa le distingue l’una dall’altra?”.
Prima di tutto il gestore di pacchetti utilizzato, poi la politica adottata nell’introduzione dei programmi da includere nella distribuzione: alcune inseriscono le ultime versioni dei programmi, altri invece rilasciano ogni 2 anni, inserendo solo programmi testati e definiti, altre differenze invece sono solo di carattere estetico.

Esistono infatti più di 400 distribuzioni, ma molte sono derivate da altre e cambiano ben poco da esse e in genere i programmi installati di default, magari migliorano la localizzazione linguistica per uno specifico paese.
Le distribuzioni”maggiori” sono una decina.

3) Caratteristiche GNU/linux

Premessa : il sistema operativo è composto da quelle componenti che gestiscono l’hardware e lo interfacciano alle applicazioni

da Wikipedia:

In informatica, un sistema operativo (abbreviato in SO, o all’inglese OS, operating system) è il programma responsabile del diretto controllo e gestione dell’hardware che costituisce un computer e delle operazioni di base. Si occupa dei processi che vengono eseguiti e della gestione degli accessi degli utenti. Compito del sistema operativo è inoltre quello di virtualizzare le risorse hardware e software nei confronti dei programmi applicativi.

Una distribuzione GNU/Linux non è solo un sistema operativo perché fornisce anche molte applicazioni, che sono formalmente da escludere dalla definizione corretta ; di seguito si parlerà di sistema come l’insieme di quest’ultimo e delle applicazioni che possano girare su di esso, intendendo in pratica tutto il software necessario a compiere un lavoro, anche se non tutto fa parte del sistema operativo vero e proprio.

Ora che si hanno le basi si può cominciare a parlare dei pro e dei contro di un sistema GNU/Linux ( i principali infatti sono comuni a tutte le distribuzioni ).

Partiamo dal presupposto che il computer è una macchina che serve a determinati scopi, perciò la qualità di un sistema operativo dovrebbe essere data dalla capacità di esso di eseguire compiti che portano al raggiungimento del nostro scopo.

Caratteristiche fondamentali di un sistema, indipendentemente dall’uso che se ne si fa, sono: stabilità, velocità, intuitività, semplicità, supporto hardware, sicurezza.

Queste son le caratteristiche che caratterizzano un sistema ( inteso come sistema operativo più i programmi che ci sono installati).

Come viene valutato un sistema GNU/Linux rispetto a questi punti?

In realtà la risposta non è univoca, per via del sistema di distribuzioni che lo contraddistingue, infatti politiche di sviluppo diverse portano a risultati diversi, avendo distribuzioni più stabili ma meno intuitive, o più intuitive ma meno stabili etc…

Visto che però un confronto tra tutte le distribuzioni risulterebbe lungo, mi limiterò a confrontare gli aspetti comuni a tutte le distribuzioni, rispetto al sistema operativo più usato, windows, che è in genere quello da cui si pensa eventualmente di passare a un sistema GNU/Linux.

- Stabilità

Ovviamente se il sistema risulta instabile, non mi permette di lavorare, quindi questo è il primo prerequisito che dovrebbe avere, dovrebbe essere ben scritto e ben testato, in modo che non compia mai errori, che non crashi, non si spenga, non rallenti a causa di bug ( errori di programmazione ) etc…
Insomma deve funzionare bene e fare quello per cui è stato scritto.
In generale le distribuzioni GNU/Linux sono più stabili e meno buggate di Windows , il sistema di sviluppo opensource permette di condividere codice e informazioni su di esso, avendo come risultato un sistema stabile.
Questo vale anche per i driver, che in Windows spesso sono causa di problemi di stabilità. In GNU/Linux i driver sono opensource come qualsiasi programma, perciò godono della stessa stabilità e qualità.

- Velocità

Deve essere anche veloce, perché non si può attendere molto per fare un lavoro: se per esempio voglio scrivere una mail e il client di posta ci mette 5 minuti ad aprirsi non è un buon sistema.
Per fare questo le risorse hardware richieste dal sistema operativo devono essere proporzionate alla macchina su cui è installato; in assoluto si potrebbe desiderare che esso sia il più ” leggero” possibile, in modo da andare anche su macchina obsolete ed economiche.
Alcune distribuzioni possono essere installate in modo minimale, avendo solo la riga di comando, potendo girare su hardware con solo 8 Mb di ram.
Parlando di lato desktop in genere le distribuzioni sono più leggere, spesso Windows si presenta pesante con mille processi attivi di cui non se ne capisce la ragione.
GNU/Linux invece anche nelle installazioni desktop si presenta più scattante, inoltre la qualità del codice ne slennisce l’esecuzione.
GNU/linux può essere installato da zero, installando solo quello che è necessario risparmiando così risorse preziose.

- Intuitività

Ciò dovrebbe avere una curva di apprendimento ripida, non dovrebbe richiedere particolari conoscenza per poterlo usare, il massimo sarebbe mettermi alla macchina e poter fare tutto quello che desidero senza alcun conoscenza tecnica o specifica, il sistema dovrebbe di volta in volta indicarmi la strada o il modo di ottenere ciò che desidero, senza che io debba conoscerlo per studio o per esperienza.
Windows è dominante su questo punto, il suo sistema punta-e-clicca ha fatto storia, ha introdotto il PC in milioni di case, è un risultato apprezzabile e indiscutibile.
GNU/Linux invece essendo nato da un sistema per server, ed essendo sempre stato usato da utenti “smanettoni”, ha sempre peccato su questo punto; negli ultimi anni però molte aziende hanno cominciato ad investire su questa realtà, la stessa comunità ha cambiato la sua mentalità, e si è cominciato a lavorare per rendere più “intuitivo” l’installazione e l’uso di un sistema GNU/Linux. Molto è stato fatto, infatti ormai tutte le distribuzioni hanno raggiunto Windows su questo punto.

- Semplicità

Questa si confonde spesso con la voce precedente, in realtà, non si riferisce alla facilità di utilizzo di un sistema ( che è più propriamente detta “intuitività” ) , quanto alla sua struttura interna e alla facilità nel comprenderla e modificarla. In genere questo parametro è importante quando si vuole fare qualcosa di molto particolare o se si è sviluppatori.
Può essere intesa con che qualità logica è sviluppato il sistema e quanto risulta pulito e funzionale.
La semplicità di un sistema GNU/Linux non è paragonabile con quella di Windows, il sistema è più pulito e ordinato, costruito con più logica, e quindi più facile da comprendere nei meccanismi.
Windows invece è un insieme di patch e workaround che non rendono certo la vita facile a chi cerca di capirlo, creando problemi agli sviluppatori e a chi ha necessità di usarlo per operazioni particolari.

- Supporto hardware

Se il sistema non supporta alcuni periferiche o componenti della mia macchina, mi impedisce di fatto di svolgere il mio lavoro, quindi è un punto importante nella valutazione di un sistema.
Windows in questi anni ha stretto accordi commerciali con tutte le case produttrici, così facendo ha sempre avuto supporto per qualsiasi hardware.
Una nota negativa sul supporto hardware per Windows è data dal fatto che sebbene supporti tutto, i driver e i firmware sono sviluppati dalle case produttrici e spesso sono closedsource, così capita che possano causare problemi anche di sicurezza.
In un sistema GNU/Linux tutto quello che è legato al supporto hardware è legato al kernel, perciò versioni più recenti hanno più possibilità di supportare più componenti, se un determinato rilascio di una distribuzione include una versione di Linux (il kernel) che non supporta una data periferica, l’unico modo per farla andare e backportare (cioè prendere un kernel più recente e installarlo sulla versione della distribuzione in uso) o installare i driver necessari. Quest’ultima operazione non è spesso possibile a causa della strutture di Linux,in quanto non possiede delle API (interfacce) stabili su cui produttori possano lavorare per scrivere driverclosed ( infatti i driver open vengono subito inclusi nel kernel) ( ultimamente questo è cambiato in quanto è in lavorazione una serie di API stabili che non dovrebbero cambiare da versione a versione di Linux, in modo da facilitare lo sviluppo di driver e esterni al kernel).
Il fatto che i driver vengano trattati come programmi e che siano opensource fa si che siano più stabili e sicuri rispetto alle controparti closedsource.
E’ vero che un sistema GNU/Linux non supporta spesso componenti molto recenti, in quanto molti produttori di hardware non collaborano con gli sviluppatori della comunità per creare driver opensource, rallentandone così lo sviluppo.
Una critica spesso mossa ai sistemi GNU/Linux è che siano “difficili”, che richiedano l’intervento da righa di comando per andare: in realtà questo è falso, spesso sui forum o in rete si vedono problemi risolti in questo modo perché sono problemi di incompatibilità hardware che vengono aggirati con operazioni alla base del sistema (perciò si usa la riga di comando), ma solo perché i produttori non collaborano per far andare i loro prodotti con un sistema GNU/Linux (prodotti che si è pagato ).

- Sicurezza

Questo parametro in realtà non sarebbe da inserire in quelli caratteristici di ogni sistema, perché se non si hanno scambi di informazioni con altri apparecchi (via rete o anche per supporti ), questa voce non incide.
Tuttavia siccome al giorno d’oggi qualsiasi macchina è collegate ad internet, ritengo che sia un parametro molto importante, indipendentemente dall’uso che ne si fa.
Se la una macchina non è sicura qualcuno potrebbe entrarci, potrebbe rubarmi password e dati, e quindi se utilizzo il sistema per avere un mezzo di comunicazione sicuro con la mia banca , il sistema non ha svolto il suo compito, potrebbe anche rallentare a causa dell’intervento di altri nel mio pc, magari installano chissà cosa, costringendomi poi a formattare.
Insomma la sicurezza è un parametro vitale di un sistema.
La situazione di Windows sul lato sicurezza è nota ai più, diciamo che è estremamente carente; per la versione di vista appena uscita, non ho ancora dati oggettivi ma la percezione che si ha è che sebbene qualcosa sia migliorato, sia come una goccia nel deserto.
Diciamo però che a volte la colpa di falle di sicurezza è data dai driver e programmi esterni ( su cui Microsoft non ha alcun controllo), però a noi questo non interessa perché analizziamo tutto il sistema nella sua interezza e funzionalità, perciò la conclusione è che Windows è un sistema insicuro, ma molto si può fare con buon antivirus, firewall e altri accorgimenti.
GNU/Linux è praticamente immune da qualsiasi virus o bot della rete, per via della sua struttura, inoltre usando un sistema di sviluppo opensource le falle di sicurezza vengono corrette più rapidamente.
Un esempio che viene portato in genere per confutare la sicurezza dei sistemi GNU/Linux è dato dal fatto che esso sia poco diffuso ( circa 3-4%), e che quindi non essendo un bersaglio appetibile, non crea interesse nei cracker.
In realtà ciò può essere ribattuto col fatto che Firefox detiene ormai il 40 % del mercato browser, e si dimostra più sicuro di Explorer, con la correzione di bachi in minor tempo ( c’è da dire inoltre che i browser e in generale i programmi open installati su sistemi open saranno virtualmente ancora più sicuri e stabili perché meglio integrati, è i meccanismi su entrambe le facce di comunicazioni saranno chiari e puliti).

-Note sullo stato attuale di alcune lacune di un sistema GNU/Linux

Le cose di cui ci si lamenta più spesso quando ci si interfaccia su questo sistema è nell’apprendere che:

- I giochi non vanno; in realtà molti si possono utilizzare sfruttando programmi come Wine ( programma che può far girare programmi Windows sotto Linux con prestazioni native, in quanto non è un emulatore, e che ha fatto passi da gigante), o anche usando sistemi di virtualizzazione che stanno raggiungendo livelli di prestazioni sempre più vicine a quelle native.

- Mancanza di alcuni software professionali; in particolare AutoCAD e Photoshop, entrambi hanno alternative libere come Gimp e molti programmi del tutto simili ad AutoCAD, bisogna provarli per vedere se in effetti hanno tutte le funzionalità di cui si hanno bisogno; in alternativa si possono provare ad eseguire con Wine.

- Supporto Hardware; come detto sopra molti produttori rifiutano di dare supporto per i propri prodotti, così che la scrittura di driver viene rallentata, allo stato attuale perlopiù si hanno problemi con schede wi-fi ( che vanno con installazione di driver closed o utilizzando i driver Windows con alcuni smanettamenti), con alcune smartcard, modem USB e altre periferiche “esotiche”, le normali componenti di un PC sono ormai totalmente supportate.

4) Quale distribuzione scegliere

Se si pone questa domanda su un qualsiasi forum di Linux, si riceveranno mille risposte diverse, la verità è che ognuno suggerirà quella con cui si è trovato meglio, infatti alcune distro ( termine abbreviato che sta per “distribuzione”) sono più adatte di altri ad alcuni utilizzi.

Una considerazione comunque la vorrei fare, nell’ultimi anni si sono attestati 2 tipi di politiche di rilascio per le varie distribuzioni.
Tutte le maggiori distro rilasciano versioni semestrali e biennali.

Le versioni semestrali sono in genere sempre free (inteso sia come gratis che come libere), sono dedicate all’utenza desktop, infatti sebbene siano fixate e abbiano supporto alla sicurezza spesso mostrano segni di un prematuro rilascio; queste distro sono consigliate se avete voglia di sperimentare l’universo GNU/Linux volendo provare sempre le ultime novità, senza però dover smanettare troppo ( tra queste aggiungo anche la Debian testing che a dispetto del nome risulta essere stabile se non di più delle altre distribuzioni semestrali).

Le versioni biennali, sono in genere versioni enterprise, per server o desktop aziendali, spesso sono a pagamento ( Mandriva, Red Hat, Suse) alcune sono gratuite ( Debian stable, Ubuntu LTS), queste distro sono effettivamente “stabili”, se avete necessità che il vosto computer funzioni usate queste, sono quelle che consiglio per uso desktop quotidiano, molto affidabili; per contro possono avere un minor supporto hardware perchè meno aggiornate delle semestrali, ma questo punto è aggirabile tramite facili backport di alcune componenti; inoltre se avete necessità di avere l’ultima versione di un programma potete sempre installarlo da repository non ufficiali, che propongono magari versioni che nella release ufficiali non sono incluse.

In parole povere dovete provare per giudicare, il consiglio che dò è di cominciare con una delle distribuzioni maggiori, qui elencate in ordine alfabetico (il secondo nome indica la versione free della distribuzione):

Arch
Debian
Gentoo
Mandriva
Red Hat/Fedora
Slackware
Suse/Opensuse
Ubuntu

L’utilizzo di un motore di ricerca per trovare informazioni su di esse e i relativi siti ufficiali è sempre molto apprezzato dagli utenti dei vari forum, che in genere si ritrovano spesso a rispondere a domande che hanno una facile risposta dopo una piccola ricerca in rete.

Ricordate che comunque nessuno vi vieta di cambiare distro in qualsiasi momento, perciò divertitevi nell’esplorarle e ha scoprire quella più adatta a voi, l’unica cosa che è importante è che sia Free ;)

Free as Free speech not as free Beer

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